I disturbi depressivi includono una serie di disturbi (disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, disturbo depressivo maggiore, disturbo depressivo persistente, disturbo disforico premestruale) caratterizzati da umore deflesso, sensazione di vuoto o irritabilità, accompagnati da modificazioni somatiche e cognitive, che incidono sulla sfera personale, lavorativa e sociale dell’individuo.

 

Il disturbo depressivo maggiore (depressione) rappresenta la condizione classica nei disturbi depressivi. È caratterizzato da una persistente sensazione di tristezza (sentirsi tristi, disperati o “giù di corda”), perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane o in attività precedentemente considerate piacevoli, anche riguardante la sfera sessuale (perdita di interesse o riduzione del desiderio sessuale).

Alcune persone lamentano sintomi fisici (come dolori corporei) o riportano un aumento dell’irritabilità.

Tra i sintomi più significativi, troviamo anche cambiamenti nell’appetito o nel peso, che può consistere o in una riduzione dell’appetito o in un aumento di esso e alterazioni del sonno (insonnia o ipersonnia). Presente, inoltre, diminuzione dell’energia, faticabilità e continua stanchezza, al punto che lo svolgimento di piccole attività quotidiane può richiedere grandi sforzi.

La persona depressa è accompagnata da sentimenti di colpa, inutilità e autosvalutazione, con una tendenza a leggere eventi non di particolare rilevanza come la prova di suoi difetti e sentendosi responsabile di avvenimenti sfavorevoli. Può essere presente, inoltre, difficoltà di concentrazione e di presa di decisioni.

I sintomi sono presenti per la maggior parte del giorno o tutti i giorni e per diversi giorni e settimane, compromettendo il funzionamento in ambito sociale, lavorativo e in altre aree importanti.